La certificazione energetica degli edifici, ovvero il documento che stabilisce i livelli di consumo di un immobile inserendolo in una apposita classe di appartenenza, fa un altro piccolo passo avanti.
Dal 1° luglio 2009, infatti, diventa obbligatorio, per tutti gli edifici, predisporre un attestato di valutazione dell’efficienza energetica da allegare ai contratti di compravendita nel caso di cessione dell’immobile (DPR 2 aprile 2009, n. 5).
L’obbligo vale per tutte le singole unità immobiliari oggetto di vendita, indipendentemente dalla loro data di realizzazione. Unici esenti sono gli edifici inagibili, quelli privi di qualsiasi impianto o che comunque non comportano un consumo energetico (ad esempio portici e legnaie), i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 5 mq.
È quindi chiaro che d’ora in poi, al di fuori di tali ipotesi, chiunque intenda vendere un immobile dovrà presentare, al momento del rogito, un apposito attestato, predisposto da un tecnico specializzato, che certifichi il rendimento energetico dell’abitazione in relazione al suo uso standard e secondo la sua specifica destinazione urbanistica. Non è invece ancora chiaro, in assenza delle linee guida nazionali e dei decreti attuativi, quale organismo sia deputato ad effettuare le verifiche, quali siano le modalità per il rilascio del documento e quali le sanzioni da applicare in caso di inadempimento.
Il problema è stato tuttavia superato grazie all’intervento di alcune Regioni.
Le regioni si muovono con la Lombardia che fa da apripista
Ad oggi, infatti, in attesa di provvedimenti da parte delle istituzioni centrali, la materia viene disciplinata dalle normative regionali. Tra queste la più aggiornata è certamente quella della Lombardia, che in fatto di certificazione energetica corre spedita: oltre ad essere stata tra le prime Regioni ad istituire l’organismo regionale di accreditamento (Cestec), la Lombardia ha infatti di recente ribadito ufficialmente l’obbligo di allegare agli atti di compravendita l’attestato di certificazione energetica (Ace).
Così, dal 1° luglio prossimo, anche le abitazioni, come i frigoriferi e le lavatrici, saranno etichettate in base alla classe di rendimento energetico (lettere dalla A alla E) cui appartengono, con conseguente effetto sul valore, essendo evidente che un immobile che fa risparmiare energia avrà una quotazione più alta.
Quanto alle sanzioni per gli inadempienti, si provvederà a breve con apposita legge regionale che stabilirà anche l’obbligo per i notai che ricevessero un atto di vendita sprovvisto del certificato di trasmetterlo telematicamente all’organismo preposto (Cestec) entro 15 gg.
È già certo, infine, che dal 1° luglio 2010 la certificazione diventerà obbligatoria anche nel caso in cui l’immobile sia fatto oggetto di contratto di locazione.